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26 appendice alle annotazioni

martì1, sicurissimamente della settimana passata dopo disnar, et li dimandai un poco di denari, che intesero tutti quelli che vi erano, cioè un prete giovane, che fusse precettor del putto del Poma, Alessandro Parasio, et un barcaruol giovine di circa 27 anni, no so il nome suo nè del prete; et lui mi disse che non haveva denari, et che me ne dava quanti ne haveva et mi dette un talero et mi disse che andassi all’ospitale, che sarebbe stato governato: et io vi andai il medesimo giorno, anzi nell’istessahora all’Hospedale di San Giovanni e Polo. Il mercordì il servitor suo di Alessandro giovane di 20 anni nominato Ettore d’Ancona venne a vedermi et mi domandò come stavo, li risposi che stavo un poco meglio a quello che ero stato il giovedì mattina, poi ritornò a vedermi, et mi portò una lettera che l’haveva scossa alla posta, che mi veniva dalla casa; il venerdì mattina poi io mi levai di letto, et su le 19 hore andai là dal Parasio a veder quello che saria, come stava, et lui quando mi vide disse: ben Hieronimo che fai, come stai, siei guarito? De lì poi un poco mi dimandò se volevo niente in Ancona, et che stesse allegramente che haveria detto a mio padre, che mi mandasse denari et che opererebbe che io sarei presto rimesso del mio bando, che mi fu dato sono due anni per causa di certi banditi, che erano stati in una mia possessione. Quando fui da lui vidi che stavano imbrogliati come sgombrando la casa di sedie, banchette et altro, et vi era quel prete là da basso col ferraiuolo intorno che passeggiava solo et non vidi altri, et mi fermai poco, che mi partii licenziato da lui, che mi disse che stessi allegramente, et che pregassi Dio per lui, et andai ad una camera locanda da Madonna Antonia che sta qui al ponte dei Fusari, et mentre fusse in casa intesi con aviso che era stato ammazzato un nipote del Dose, et questo fu detto da quelle donne là di casa: la matina poi susseguente che fu sabato venni alla volta di San Marco et intesi che era stato dato delle stillettate ad un frate, et che non si sapeva chi; era stato veduto uno che haveva la barba rossa; all’hora dissi dentro di me ohimè, che questo della barba rossa non fusse quello che era col Parasio, perchè esso Parasio tenivaà dui huomini con lui, che può esser più di un mese e mezo, uno di essi che è questo dalla barba rossa, ha nome sergente Giovanni da Fiorenza, huomo di persona non molto alta, grosso, vestiva con un ferraiuol nero di lana, un giuppon bianco di tela rigata, un par di brachesse di mezza lana di color verde, scarpe nere et mi par certo che l’havesse un colletto di cuoio nero, et questo è rolato in una delle compagnie, che va sopra li

  1. Martedì.