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198 | scrittori tedeschi |
pubblicata da J. G. Müller nell’Archiv für die Kunde östreich. Geschichtsquellen, vol. XXIII, pag. 101-449 (Vedi Ranke, Röm. Päpste, nelle note del III vol. al num. 1121. Di Carlo Carafa sono: Commentaria de Germania sacra restaurata, prima ediz. Antverp. 1640. Esso rimase nunzio presso Ferdinando II dal 1621 al 28.
Dai Sitzungsberichte dell’I. Accademia delle scienze di Vienna, classe filos. stor., vol. LXIV, 1870. - La presente dissertazione sulla famiglia più ragguardevole delle epoche posteriori dell’Impero, più che non alla storia medievale, spetta a quella del mondo antico: pure essa ha da citarsi nel presente luogo, inquantochè gli Anicj, dei quali incontriamo le prime traccie nel quarto secolo anteriore all’era cristiana e nella città di Praeneste, spariscono solo in mezzo alle tremende rovine di Roma nell’ultimo periodo del dominio gotico. E nemmen’allora spariscono interamente, giacché la famiglia di San Gregorio Magno era d’origine Anicia, mentre ne continuarono le tradizioni, a dir il vero incertissime, nella storia di parecchie delle maggiori case di Roma medievale. La genealogia degli Anicj, inserita dal Reinesio nel Syntagma Inscript. ant., essendo inesattissima, e molti essendo gli studi fatti intorno ad essi, nello scorso secolo particolarmente dal Corsini nei Prefetti di Roma, nel nostro dal Borghesi, De Rossi ed altri, è naturalissimo il desiderio di un nuovo lavoro che abbracci i risultati sinora ottenuti. L’Aschbach raccolse ed ordinò diligentemente le molte notizie, cercando anche di distinguere i vari rami dell’estesissima famiglia, ma non le coordinò in un albero, giudicandolo senza dubbio non ancora da eseguirsi con sufficiente esattezza. Le date intorno agli ultimi degli Anicj, a San Gregorio ec, sono incomplete. Aggiungonsi alcuni ragguagli intorno a Proba, autrice di un Centone virgiliano, e una raccolta d’iscrizioni aniciano dei secoli IV e V.
Sull’Anzeiger für Kunde der teutschen Vorzeit, 1868, num. 11. Lettera indirizzata da Milano ai duchi Guglielmo e Lodovico di Baviera da Gasparo Wintzerer, cavaliere, nobile bavarese, capitano di Lanzichinecchi sotto Giorgio Frundsberg e Marco Sittico di Hohenems.