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rassegna bibliografica | 189 |
Il dottore Ernesto Dümmler, professore di Storia in Kalle di Prussia, ha riempiuto un vano di storia italiana e germanica tra gli anni accennati. Carlo il Grosso nell’881 era signore d’Italia, Germania e Francia. Poteva allora credersi ad una restaurazione dell’impero, ma ne usci la rovina per la inettitudine di quel monarca o, forse meglio, per la tendenza degli Europei a ricostruire le frantumate loro nazionalità. Carlo perde la Germania, poi la Francia, e morì nell’888. Allora sorse anche l’Italia, e Berengario duca del Friuli ne fu inconorato re a Milano. Fin presso al mille l’Italia patì moti di guerra dai molti che ne contendevano la signoria. All’ultimo la corona italiana cinse la fronte degli Ottoni e passò così in dominio dei Germanici.
Il periodo storico abbracciato dagli Atti pubblicati dal Dümmler è importante per la tentata indipendenza d’Italia e di Borgogna. Ventisette sono quelli Atti, cioè di Guido imperatore, di Berengario I re e imperatore, di Ugo re solo, di Ugo e Lotario, di Lotario solo, di altro Berengario marchese d’Ivrea, poi re, di Ludovico imperatore, di Ugo conte poi re. Diciannove di quei diplomi sono dati di città e luoghi italiani, cioè Roma, Mantova, Corteolona, Brescia, Corana, Monza, Pavia, Verona, Ponte d’Andria, Piacenza; e gli altri di Colombier e Vienna in Francia. Nella massima parte sono inediti ed hanno varianti a piè di pagina, e talvolta complementi felici del Dümmler dove l’originale era in difetto. A ciascun Atto il Dümmler ha aggiunto note molto erudite e critiche, frutto di accurate ricerche, per le quali vengono chiarite persone e luoghi, corrette e supplite date, e talvolta modificata la serie degli avvenimenti.