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158 rassegna bibliografica

principi, nè del governo di Carlo Emanuele II; il lettore ricorra ai due volumi del sig. Ricotti e non gli parranno lunghi, perchè, oltre alla materia accuratamente illustrata l’autore ordinò il racconto per forma che porge diletto, non genera stanchezza; pregio codesto che, se debbo dire il mio sentimento, spicca assai meglio nei due volumi datici ora che nei quattro da cui furono preceduti.

Non tutto è biasimevole nella Reggenza, non tutto illodevole nel regno di quel nostro principe, che quasi solo della sua razza non montò a cavallo allo squillar delle trombe; ma chi voglia essere schietto, riconoscerà che tutto è mediocre, e che il corrompimento dei costumi, l’oblio dei doveri nel principe, nei generali e nella nobiltà, tengono la più larga parte del quadro. Per altro la tabe rimase in alto, non penetrò, nel basso; la cittadinanza non ebbe tempo di guastarsi, i disordinati esempi non furono imitati. I venti delle Alpi dispersero le brezze voluttuose del Valentino, il mistero ravvolse nelle sue ombre i notturni convegni della Veneria descritti dal brioso cavaliere di Grammont. Ad accusare Madama Reale e Carlo Emanuele II la cronaca, che ha mandato di registrare gli scandali dei personaggi augusti, ripeterà i nomi del Pommeuse, di Filippo d’Agliè, della Trecesson, del Fleury, della Maroles e simili; ma dinanzi alla storia levansi accusatori e il favoritismo che dissanguò i popoli, l’educazione data al principe giovanetto, il carcere del P. Monod, la guerra di Genova, il disastro di Castelvecchio, il processo di Catalano Alfieri e le immanità contro i Valdesi, sulle quali imprecò la vindice musa di Giovanni Milton.

Scrittori compri levarono a cielo la Reggente viva; per essi fu un astro e un sole senza macchie. Perciò il principe Tommaso venne dipinto come un volgare ambizioso che contro la patria voltava le armi per aggiogarla al carro della Spagna e dell’Impero. Estinto il ramo primogenito di Casa Savoia, succeduto il cadetto, discendente da esso Tommaso, le cause e le ragioni della guerra civile furono divisate con maggiore veracità, ed ora il Ricotti narra la serie degli avvenimenti con imparzialità, senza silenzi e velature compiacenti, senza studio di parte; nel che sta gran parte dell’onestà storica. Così giunge per tutti il giorno della giustizia. La quale certezza