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rassegna bibliografica |
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dal progresso continuo delle discipline storiche. Scarse e meschinamente costituite, le scuole italiane di paleografia e diplomatica non possono dare che poveri frutti; e il sig. Gloria giustamente lamenta tale condizione di cose, ed esprime il desiderio che vi sia posto rimedio, proponendo che simili scuole s’accrescano e si forniscano di tutti gli oggetti necessari a renderle profittevoli; e vi si facciano molte esercitazioni pratiche; e s’obblighino a frequentarle gli alunni archivisti e tutti quei giovani che aspirano a divenire insegnanti della filologia e della storia» (pag. xi). Con molta opportunità ha proposta l’egregio autore una tale questione, che merita d’essere efficacemente raccomandata ai rettori del pubblico insegnamento: e poiché tante volte, nel corso della mia rassegna, ho citato il nome e l’autorità del mio compianto maestro Carlo Milanesi, non dispiaccia ch’io la chiuda con parole di lui, riferendo i voti ch’egli esprimeva per l’avvenire delle scuole paleografiche in Italia, in una sua prolusione letta nel R. Archivio Fiorentino, l’11 dicembre 1800. «L’insegnamento paleografico (egli disse) così isolato e ristretto non può svolgersi in quelle applicazioni universali e belle, ond’è capace, né esser fecondo di tutti quei vantaggi scentifici che può produrre, ove sia circondato da altre scienze o da altre erudizieni, e corredato di quei materiali paleografici e diplomatici, che servono alla più chiara dimostrazione e alla più agevole intelligenza delle dottrine insegnate. Se dalla Scuola delle carte di Parigi escono ogn’anno giovani egregi che vanno ad accrescere il numero di que’ valentissimi nelle scienze storico-diplomatiche; è frutto di quella scuola e di quell’ordinamento di studi interi e compiuti; si deve alla costituzione medesima di quell’insegnamento, onde la Scuola delle carte è divenuta una scuola d’antichità e di storia nazionale, assiduamente intesa all’opera d’illustrare i monumenti d’ogni genere della Francia. Dove sono archivi, viene naturale che vi debbano essere scuole di paleografia e di diplomatica, e che ogni provincia abbia la sua, perchè le carte e i diplomi d’ogni nostra provincia hanno caratterismi e indoli speciali che le differenziano sempre dagli altri, a causa delle condizioni politiche, etnografiche e dirò anche geografiche, peculiari