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10 | appendice alle annotazioni |
stola: ot volendo montar in barca perchè li correno dietro con un forcon non potè montar in barca, ma cadè in acqua, et il barcaruol vedendo questo slargò la barca immediate, dove che, tenendosi questo alla barca, fu agiutato a tirar la barca dalli compagni, che credo che vi fosse in essa uno a manega comoda1: et vedendo questo, allora disse al barcarol, che sotto pena della forca non li dovesse alframente levare; et questa per ordine delli Eccellentissimi Signori capi, perchè li ditti che erano sassini2, che havevano sassinado il padre Maestro Paulo: in tutto ciò il barcaruol li frettò in terra sopra le fondamente nove che vanno alla volta de biri; et io li ho seguitati fino alla volta de biri, dove che ne giunsi uno, che mi pareva che fosse uno di quelli: ma lui mi disse che non era con loro, et in questo mentre mi diceva un puto3: varda, varda4; et in quello mi fa sbarato una pistola da un suo compagno, credo così; et allora quello che havevo per il brazo mi scapò, et si cazò5 in quelle calleselle6 dove non li ho più potuti vedere.
Relectum confirmavit.
«Ex margine. - In Relatione disse: Montai in una barca seguitandoli et desmontai anche io alle fondamente, havendo anco roto un remo.
«1608. A dì 5 ottobre. - Conferitosi l’Illustrissimo signor Avogador Trevisan al monastero delli Reverendi Padri dei Servi, et andato alla stanza del reverendo Padre Maestro Paulo lo trovò giacente nel letto con la facia legata di bende insanguinate, e fu interrogato della causa per la quale si attrovava a quel modo; il qual rispose lui non haver veduto particolarmente cosa alcuna: solo haver sentito i colpi delle ferite; ma che saprà darne meglior conto il compagno che si trovava con lui. Et perchè fu detto dalli medici che il parlar dava danno alle ferite, però fu lasciato riposar.
«Illico - Fatto venir il Reverendo padre fra Marin da Venezia compagno del suddetto Reverendo padre maestro Paulo, gli fu detto: