Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
58 | storia |
libertà da’ Romani lasciatale, pare potesse a molte delle cose interne provvedere, nelle esterne destreggiarsi, l’indole sua nativa, nella cultura, ne’ magistrati, nel culto religioso, nelle usanze civili, per certo tempo serbare1. E non senza favore erano le arti, le morbidezze, gli scenici ludi, le filosofiche speculazioni; ed «incliti uomini, fra i quali il poeta Licinio Archia da Antiochia, reputavansi a gloria l’aver ottenuta la cittadinanza reggina2».
Oscura è la sua storia dal cominciare dell’Impero fino a’ Goti, e non notissima per molti anni dappoi; ma sembra indubitato che in quel cozzarsi di genti universale, contuttochè a fasci andassero le cose e le città, non meno seguitasse rubesta la vitalità sua. Anzi siccome i popoli mediterranei d’Italia, a cansar morte e servitù, rifuggivano allora verso le parti littorane della Sicilia e de’ Bruttii, dove ancora non era abbattuta l’autorità de’ Cesari; così non pur essa Reggio, ma e Rossano, e Gerace, e Santa Severina, e Cotrone altresì «erano frequenti, e ricche di esterni traffichi, e scambiavano utilmente le merci indigene con quelle d’Oriente3».
Non vi mancarono per altro infortunii e miserie e i soliti mali della decadenza (massime durante la seconda guerra punica e il disfarsi dell’Impero); de’ quali se pochi toccò a Reggio, moltissimi si rovesciarono sul paese d’attorno. «Ove già sorgeva potente, florida e popolosa la Magna Grecia; ov’erano opulente città, scuole di antica sapienza, capolavori d’arte greca, gara di nobilissimi studi e di utili traffichi, gentilezza di costumi, desterità di liberi e sottili ingegni.... non vedevi che terre deserte ed incolte, che popoli scaduti e sventuratissimi, a cui niun’altra cosa avanzava, a che la noiosa memoria del tempo felice, e la presente abbiezione. All’operosità era succeduta l’ignavia, alla concitazione il silenzio. la morte alla vita. Allo stesso inclito nome di Magna Grecia era prevalso quello di Brutii.... Un aspro e barbaro gergo, che non avea alcun sapore dell’antico italico, tenne il luogo del morbido e delicato idioma degl’Italioti.... 4».
E così via via, poco più poco meno, non solo per tutto il periodo romano, ma e pel gotico e il bizantino. Era la Calabria una fattoria, non una patria; dominio tutto militare, niente civile.