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degli archivi toscani | 241 |
cartolaio fiorentino diedero alcune notizie il Mehus, il Mai e l’Archivio Storico Italiano (tom. IV, parte 1.ª); ma niuno conobbe l’anno della sua morte, di cui abbiamo memoria nei libri della Grascia o dei becchini; dove si trova seppellito «Vespasiano Cartolaio» nella chiesa di Santa Croce a’ 27 luglio 1498.
C. Guasti.
X.
Lettera di Giovann’Andrea dell’Anguillara al duca Cosimo I.
(Archivio del Principato. Carteggio di Cosimo, ad annum.)
Illustrissimo et eccellentissimo signor Duca.
Son sei mesi passati, che io diedi una mia canzone, indirizzata alla Eccellenza V.1, al suo secretario in Venetia, affine che egli glie la facesse capitar nelle mani, come mi promise di fare, e come il dover vorrebbe che havesse fatto; nè mai ne ho havuta fin al dì d’hoggi risposta alcuna, nè da lei in iscritto, nè dal suo secretario in voce, nè in alcun altro modo. La qual cosa mi fe cominciare a credere, che ella non l’havesse havuta; perchè sapendo io per vere relationi quanto ella sia diligente e cortese nel rispondere, mi pareva impossibile, se l’havesse havuta, che non m’havesse almen renduto canzon per canzone, come par che da un tempo in qua si sia cominciato a usare, e come da più d’uno, dapoi che io cominciai a canzonare, mi è stato risposto. Ma havendo poi veduto al cardinal di Lorena el al duca di Ferrara2 fare il medesimo; a l’uno de’ quali présentai, a l’altro feci presentare una canzone fatta da me in morte del valorosissimo duca di Ghisa, a l’uno de’ quali era fratello, a l’altro cognate; e non havendone da alcun di loro ritratto nè canzon per canzone al solito, nè alcuna altra sorte di risposta; haveva cominciato a credere a un altro modo, che voi altri principi moderni haveste annullata quella usanza, che era di render parole per parole, e fatta una legge nova, come sarebbe a dire, che per l’avenire tutte le canzoni che vi fossero scritte, s’intendessero esser bandite non solo dalle vostre presentie e da’ vostri dominii, ma dal mondo, come ribelli e mentitrici di quanto dicono in favor vostro; e come quelle che insidiano per vie indirette alle vostre borse, anzi a’ vostri erarii; e come quelle che cercano di offendervi con le loro stravaganti inventioni nello stato, nella persona e nello honore; e, in