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Memoriale di Paolo dello Mastro 87

fatta memoria in quello muro come entri in nella prima porta de Santo Ianni, da mano ritta1.

XXVI. Recordo io Pavolo preditto che in nelli 1440 a dii 9n 1 de marzo2, e fu lo sabato de Palme, lo castellano de Castiello Santo Angilo, che se chiamava messer Antonio de' Redi da Padova, pigliao lo cardinale di Firenze, che era misser Ianni Vitelleschi da Corneto, e pigliavolo alla porta dello Castiello; stavano a ffavellare con esso, li pigliao le retine e disse:n 2 voi sete presone; et in quello stante li fu calata la caditora denand, et de reto li fu tirata una catena che stava sotterrata in terra; e non fu potuto aiutare da persona, perchè le genti de arme soe, che menava, era passato porta dello bronzo, e li fu calata la caditora che non potiero tornare ad aiutarlo; e fu presone e messo in Castiello, et esso fece una granne deffesa e saltava la catena, et uno lo grapao con una lancia a rampino; con fatiga lo diero in terra e deroli doi ferite una in nella gota e l’altra sopra lo genuochio; et a forza sei dii lo fero morire3, e fu sepellito in nella Minerva, e l’arma soa erano doi vitielli uno d’oro e l’altro celestio. n 3

XXVII. Recordo io Pavolo che in nelli 1441 a dii 15 di febraro, e fu di mercordì, in nell’ora delle messe, me nacque da Iacovella mia moglie una mea rede maschio alla quale Benedetto mio padre, perchè nacque de mercordie, che è lo die de santo Lorienzo, volse che li fosse posto nome Rienzo; lo Dio li presti bona ventura in questo mundo e che possa esser buono homo.

XXVIII. Recordo io Pavolo che in nell’anno 1441 a dii 25 de marzo, e fu di venerdì, a Givorio mio frate nacque da Angelora soa moglie uno figlio maschio, allo quale pone nome Mariano; Dio li conceda grazia che possa esser buono homo in questo mundo.

  1. HI quattro
  2. BCDFF’HI staendo a favellare con easo lo retenne e disse
  3. BCFHI hanno subito dopo questo notamento le seguenti parole, fine del n. XXX: 1441. l’ultima domenica di settembre rogato Pietro Mellino publico not.
  1. «Disfatta la pittura, nei rifacimenti posteriori del tempio l’archivio Capitolare Lateranense ne conservò il disegno a contorno». Tommasini, Prefaz. all’ediz. cit. dell’Infessura, p. xxx. Cf. la riproduzione data dal medesimo a pp. 39-40.
  2. L’Infessura ha la data del 19 marzo 1439 e il Tommasini giustamente annota: «Errata è la data nell’edizione di Paolo dello Mastro che pone la presura a di 9 di marzo del 1440 forse contando gli anni ab incarnatione come fa Antonio de Rido nella sua lettera al comune di Firenze pubblicata dal Pastor, Geschichte, I, 637. App. di docum. n. 20». Il 9 per 19, se pure non isbagliò lo stesso Paolo dello Mastro, è errore di copista facile a comprendersi.
  3. Morì il 2 aprile. Cf. Infessura, p. 40; Papencordt, Geschichte d. St. Rom., Paderborn, 1857, pp. 480-481; Pastor, I, 321