clesia, et avea nome misser Nicola1, et era dello regame; allo quale, sentenno lo maleficio, pigliò questi suoi nepoti e disselli quello che havea sentito di loro, e quelli li palesaro tutto e dieroli quelle prete che non aveano vennute; e lo ditto misser Nicola li mandò via verso Campagnia. A dii da poi non trovanno li malfattori, fu preso misser Nicola, lo zio, e menato denanti allo governatore di Roma; e domandollo de questo fatto, e lui sempre denegava et in fine fe’ lo sacramento che non ne sapea niente; e questo fece per non incolpare li suoi nepoti. Non che esso ci fosse incolpato a niente, ma per lo sacramento che ne fece, fu condannato a muorte. E fu cercato per li malfattori, e fuoro ionti de sopra a Velletri, e fuorono menati a Roma, e fuoro martoriati, e confessaro tutto et a cui l’avevano vennute; e quelli che aveano comperato fu de bisognio che rendissino le ditte preti e perle, e perdierono lo prezzo che ci havevano speso. E li malfattori fuorono connannati a muorte per questa forma; cioè che lo ditto messer Nicola, Garuofalo e Capo Guocciola fuoro desgradati in nello Aracelo, e poi foro puosti in tre caien 1 di legnio in nella piazza di Campo de fiore, che stavano relevate in alto un’asta de lancia, e li stettero tre dii e tre notti che main 2 non finao de piovere,n 3 e poi furno menati a Campituoglio e fu letta la sententia: che lo ditto messer Nicola fosse menato a cavallo anti de reto per infine in nella piazza de Santo Ianni, et in quello ormo dega esser impiccato; e lo detto messer Garuofalo e Capochuocciola degano essere trascinati alla coda de doi asini per infino in nella ditta piazza, e lì li degano esser tagliate la mano dritta e chiavellarle in quello muro dove stavo in mezo la n 4 lopa, e li corpi loro degano esser brusciati. Cosi fue fatto; et a dii da poi fuorono rechonficate le ditte prete e perlen 5 in nelli detti apostoli, e lo senatore lesse una bolla che ànno quelli de Santo Ianni,n 6 che la fece quello papa2 (2) che adornao quelle teste: che à pena di scommunicatione chi mai trovassi overo penzassi tocchare le ditte cose; e poi fu concesso allo puopolo che potesse sallire suso alli detti apostoli e vedere e toccare, come piacea a loro; che a voler raccontar la nobiltà delle dette cose, serria inestimabile a dirlo, che mai non fu veduta la più eccellente cosa. E de tutto questo ne fu
- ↑ Così A CEFF’; HI gabbie
- ↑ Cosi B CDFF’HI; A notti mai
- ↑ Cosi BCDFF’HI: A fineo de prorare
- ↑ Così BCDFF’HI; A stavo... e lla lopa
- ↑ BCDFF’HI perne
- ↑ BF’H S. P.; F Santo Spirito; I San Pietro
- ↑ Nicola di Valmontone canonico di S. Giovanni. Vedi Infessura, p. 57.
- ↑ Urbano V. Vedi Infessura, p. 37.