B, C, D, E, F, F’, H, I rappresentano come una seconda redazione del Memoriale, e chi ne confronti la lezione con quella di A s’accorge facilmente che chi ne fu l’autore tenne per criteri: 1° levare dal testo tutto quello che riguardasse l’autore e la sua famiglia; 2° abbreviare i notamenti sopprimendo parole, frasi e perfino periodi interi; 3° accomodare i periodi secondo la sintassi evitando ripetizioni e costrutti propri del linguaggio /rozzo del popolo; 4° togliere quasi ogni vestigio del volgare romanesco in cui fu scritto primamente il Memoriale, Ed è notevole ancora che queste alterazioni si trovano fatte, possiam dire, identicamente in tutti i manoscritti, per modo che siamo condotti a concludere che tutti risalgono a un medesimo archetipo, se pure questo non si trova fra i manoscritti che conosciamo1.
Le differenze fra questi sono raramente sostanziali, e quelle che vi si notano si possono spiegare come alterazioni che facilmente avvengono nel copiare. Di ciò si hanno prove sufficienti, nè sarà inutile produrne qui alcun saggio che mostri insieme la sostanziale identità di tali alterazioni nei vari manoscritti in confronto al ms. A.
A.
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B, E, F, F’, H, I.
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C, D.
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Recordo io Pavolo predetto che in nell’anno 1422 a dii ultimo di novembre, lo die di Santo Andrea apostolo lo fiume
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Inundatio Tiberis allo altare grande di S. Celso. La Ritonna (Ritonda, Rotonda) rimase piena per un mese, perchè la chia-
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Inundatio Tiberis allo altare grande di S. Celso. La Ritonna remase piena per un mese, perchè la chiavica se apparao per
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- ↑ È degno di nota che il Memoriale nella forma più vicina all’originaria, per quel che so io, c’è pervenuto in un solo ras., A, il che fa credere che molto presto dovette essere ridotto alla seconda forma, secondo la quale fu conosciuto da chi se ne servì prima che fosse fatta l’edizione del De Antonis. Si noti pure che A trovasi in un archivio privato.