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48 M. Pelaez

Ss. Celso e Giuliano. Quando il nostro Paolo morisse non si sa: il Magalotti dice che fece testamento nei 14961, lasciando tutto il suo alla compagnia del SS. Salvatore e a una cappella dei Ss. Celso e Giuliano, e siccome la moglie Iacobella nel 1501 paga lei cinquanta fiorini alla compagnia del SS. Salvatore per la celebrazione dell’anniversario del figlio Gentile, è da credere che in quell’anno dovesse essere già morto. La moglie sopravvisse a lui pochi anni, giacchè nel 1504, come vedemmo, è menzionata come morta. Ambedue furono seppelliti nella chiesa dei Ss. Celso e Giuliano. Quivi in uno degli altari fin dal 1420 Benedetto dello Mastro avea disposto dovesse essere la tomba della sua famiglia, e a sue spese avea fatto fare il coro della cappella e dipingere la «pietà di N. S. G. C.» con la seguente iscrizione:

haec . est, tumma . ben
. edicti . cole . magistri
.... civis . romani
et . de . suis . eredibus
a . d . mccccxx
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  1. È probabile che il testamento di Paolo si trovi fra le carte dell’archivio del SS. Salvatore, ma non appare dal Rubricellone di esso. Ricerche speciali nell’archivio non potei fare perchè fino a due o tre mesi fa in cui esso apparteneva all’Amministrazione dell’ospedale di S. Giovanni, non c’era alcun impiegato addetto. Ora, come si sa, è passato per buona fortuna nel nostro Archivio di Stato. Io non ho potuto neanche ora instituire alcuna ricerca perchè le carte di questo archivio non essendo ancora definitivamente collocate, non sono date a studio.
  2. «L’arciprete di questa chiesa [Ss. Celso e Giuliano] ordinò venisse trasportato il secondo [altare] dal luogo dove stava in altro da presso essendone stato richiesto da Benedetto de Magistris, il quale a sue spese fece fare il coro per entro alla tribuna già indicata. In questo altare traslatato v’era dipinta la pietà di N. S. G. C.». Adinolfi, Il canale di Ponte &c. p. 27. La iscrizione leggesi nella raccolta Lapides sepulcrales et familiae contenuta nel ms. Vatic. 8252, e. 477, dove è pure disegnata la figura della Pietà con sotto alcune notizie. «Queste sono le parole che si leggono nella presente lapide