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350 | C. Manfroni |
dice il già citato Longo; e altrove, riportando una frase detta dal Colonna, non dubita di affermare:
Gli Spagnoli avevano opinione che se la repubblica avesse avuto una stretta, s’avrebbe resa più facile a soddisfarli di quello che avessero voluto1.
E i fatti erano venuti a confermare i sospetti; che Gian Andrea, inviato dal re a soccorrer Cipro nel 1570, con vari pretesti si era trattenuto ad Otranto sino alla fin d’agosto; indotto dallo Zane e dal Colonna, comandanti, l’uno della squadra veneta, l’altro della pontificia, a spingersi sino a Candia, dapprima aveva trovato mille scuse per ischivare il combattimento, poi aveva rifiutato di ubbidire agli ordini del Colonna, a lui superiore per decreto del re Filippo, e se ne era tornato verso ponente, dopo la caduta di Nicosia, senza tentar nessuna impresa contro i Turchi, anzi impedendo che gli altri ne compiessero2.
Nè vale il dire che il Doria ciò facesse, mosso solo dal desiderio di non esporre a pericolo le proprie galere, quelle cioè che in numero di dodici egli aveva armate per conto proprio3; le oneste accoglienze fatte a lui dal
- ↑ Longo, op. cit. p. 21 e 23; cf. con questi giudizi quello di M. Antonio Colonna, riportato dal Guglielmotti, op. cit. p. 38: «Tanto maggiormente tenendo che il consiglio di Spagna non desideri totalmente la grandezza di essi signori veneziani per raggione di Stato».
- ↑ Relazione di M. Antonio Colonna alla maestà del re nostro signore, Appendice al Sereno, op. cit. p. 431.
- ↑ «Il nutrimento di questi che tengono galee è l’armata del Turco; se il Turco non avesse armata, il re non avrebbe da valersi tanto delle persone e delle galere loro... Quando è occasione di combattere la fuggono con vergogna e danno universale, come tante volte s’è veduto; se fussero superati, venirebbero a perder li loro legni, li loro huomini et le altre cose che vi hanno sopra»; Longo, op. cit. p. 211.