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Vita e diario di Paolo Alaleone 23

eius virtutes et doctrinam et valde amicus meus erat et diem ultimum suum clausit die 6 octobris, et in officio caeremoniarum successit reverendus dominus Guidus Ascanius prevostus beneficiatus Sancti Petri, qui habebat breve apostolicum pro successione expeditum tempore felicis recordationis Sixti papae V, et sic socius meus est in secundo loco et ego primus1.

In altre parole, diventava capo dell’ufficio dei cerimonieri, il vero «magister caeremoniarum».

Nei tre anni e mezzo che corsero tra la legazione in Polonia ed il suo secondo viaggio in Francia, abbiamo da notare altri due fatti, che riguardano l’Alaleone. Uno è l’amicizia sorta tra lui e Camillo Borghese, che doveva poi giovargli assai il giorno che esso saliva sul trono papale. L’altro è la sua nomina a beneficiato di San Pietro, avvenuta il 1° novembre 159J e narrata da lui nei seguenti termini:

Antequam papa veniret ad capellam fecit mihi gratiam de beneficiato Sancti Petri, vacante per obitum reverendi domini Vincentii Bolognietti, bononiensis, qui hac nocte praeterita se proiecit in puteum, cum dimissione mei canonicatus ecclesiae collegiatae sanctorum Celsi et Iuliani de Urbe2.

Venendo ora alla parte presa dall’Alaleone nella legazione del cardinale De Medici, converrà seguire il medesimo sistema che abbiamo seguito narrando le altre due legazioni, ci limiteremo cioè ai fatti concernenti soltanto il nostro diarista.

Ma purtroppo, nonostante la lunga durata della legazione e del viaggio che occuparono circa due anni e mezzo, scarseggiano, anzi meglio mancano quasi del tutto notizie che si riferiscano all’Alaleone in particolare. Egli

  1. Parole con le quali termina la relazione del suo viaggio in Polonia.
  2. Diarium, 1 XI 1595.