Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/231


Documenti circa la politica di Leone X 227

Et perchè e potria accadere, se il movimento contro a la Sede apostolica et li sui amici et confederati fussi tanto grande, che Nostro Signore non potendo per se resistere ricercherebbe in adiuto suo qualche altro principe el quale per tal conto si potria provare et redurre la guerra adosso; in tal caso bisognerebbe anchora che quelli signori non solo adiutassino Sua Santità ma anchora quelli tali che per venire in favore de la Chiesa o per essere amici del papa fussino molestati, adciochè tale adiuto per bavere ad difendere le cose loro proprie non fusse divertito et revocato, perchè quello favore che dessino a li amici sui che patissino per volere adiutare la Chiesa, non saria men grato nè meno utile al papa che quello immediate mandassino a Sua Beatitudine. Ma innanzi che vostra signoria parli in publico sopra questo articulo bisogna pensarla bene et parlarne prima in privato con li amici et confidenti vostri; et come vostro motivo andare disponendo la materia discorrendo et ponendo el caso in termine, verbi gratia, se il re de Romani o di Francia o altri andassi o mandassi in adiuto de la Chiesa, et per tal conto a lui fussi mosso guerra et havessi bisogno dei fanti et delle loro signorie, se sarieno per adiutarlo et servirlo, che in facto non saria altro in un simil caso che servire a la persona propria del papa; et così andare mollificando et adolcendo li animi loro verso de Franzesi. Et poichè vi paressi bavere facto qualche fondamento potresti parlarne in publico, non esprimendo nè denotando più uno che un altro, ma proponendo questo caso semplicemente per defensione et salute di Nostro Signore et advertendo sopra tucto di non dire cosa che li havessi ad scandolizare, et per questo verso si verrebbe ad battere due chiodi ad un caldo, prima di haverli prompti al servitio del papa, et di poi conciliati al favore et a lo amore del Christianissimo, perchè ha vendo Sua Santità facto ogni suo fondamento in quella Maestà desidera darli credito et farli reputatione con decti signori, ad ciò che lei se ne possi valere per la defensione de la Chiesa et de le cose sue, et per battere li altri che volessino perturbare la pace; ma bisogna usare grande dexterità perchè non paia che Nostro Signore si vogli acquistare grado di conciliarli lui al re Christianissimo ma più presto che il grado sia loro et che ne habbino ad esser remunerati et riconosciuti.

Potrete anchora, quando vi parrà che sia tempo, tentare in privato li animi loro se si disponessino ad fare una nova lega difensiva col papa, con Francia et con Venitiani, Fiorentini et bavere qualche nova pensione, facendoli capaci che tucto ragionasi a benefitio comune, del papa et di loro Signori, certificandoli che Nostro Signore non pensa manco a la exaltatione di quella natione, che a quella de le