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Documenti circa la politica di Leone X 211

stianissimo alhora si trovava in cactivo loco; et loro dipoi ne hanno saputo mal grado et molte volte rimproverato a Sua Santità. Lasciamo indrieto molte altre gratie, dispense et benefìtii di grandissima importantia concesse sempre gratis in satisfiactione et honore di quella Maestà, tucto facto volontierì et con lieta fronte. L’anno passato la darà memoria del re Luigi mandò qui monsignor di Rocciafort per ritrarre lo animo a punto di Nostro Signore facendoli intendere come desiderava fare la impresa di Milano, et pregandolo li piacessi adiutarlo, offerendoli honestissime condictioni.

Sua Santità anchor che sempre habbi desiderato la libertà ecclesiastica et che la conoscessi si impacciava con superiori di forze et che più presto ne haveva ad esser menato che potessi tirar loro a le voglie sue, nondimeno per essere la corona di Francia naturalmente devota di sancta Chiesa, et per la observantia et servitù che la città di Firenze et la casa de’ Medici lì ha sempre portata, et sperando ne potessi resultare honore et commodo publico et privato per ciascheduna de le parti, acceptò lo invito et li consenti la impresa offerendoli &c., perchè confidava potessi in quel tempo riuscire facilmente et sanza effusione di sangue, et che levata via di mezo questa materia di scandolo de la ducea di Milano, si potessi pacificare insieme la republica christiana, et che la città di Firenze sua dulcissima patria, et le altre cose sue havessino ad esserne assai di meglo.

Questa declaratione de lo animo suo facta con tanta liberalità ma in sommo secreto, hebbe riscontro d’ingratitudine, perchè la decta impresa non si fece, et li Franzesi allargomo questa cosa per darsi reputatione et seminare zizania, et di subito questi altri principi ne hebbono notitia, et Nostro Signore ne restò in periculo tale che più di una nocte l’hanno facto volgere per il letto. Nondimeno per la gratia di Dio si è saputo si bene schermire che non è seguito disordine alcuno. Successe poi la morte di quella Maestà, et la assumptione di questo re, in sul quale per la bona opinione se ne havea universalmente, et per lo strecto vinculo di affinità che ha pure con la excellentia vostra et perchè così voleva la ragione, Nostro Signore fece fondamento grandissimo et desiderava per li respecti sopra scripti unirsi in tucto seco, aspectando anchora miglori condictioni da lui che non havea trovato dal re passato, et maximamente monstrandosi nel principio Sua Maestà et così la illustrissima sua matre observantissimi et devotissimi de la Sede apostolica et de la persona di Nostro Signore, et ricercando con instantia confedera tioni et offerendosi •in tucto volere essere suo bon figluolo!

Di che nacque che Sua Saùtità mandò al vescovo di Tricarico suo