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184 F. Nitti

gli si ripresentasse allo spirito del tutto spontaneamente sia che a fargliela rinascere avesse contribuito anche, fatto che non muta la questione, lo stimolo degli agenti francesi in Roma, come inchina a credere l’illustre professore padovano e come io, nonostante il passo di una lettera del segretario Buondelmonti (p. 153), non ho ragione decisiva per escludere del tutto. Che lo scopo vero e riposto delle istruzioni papali del 23 e 26 gennaio 1519 al cardinale di S. Sisto in Germania, che lo incitavano a spendere ogni opera per favorire l’elezione di un principe tedesco diversa da Carlo, fosse, come, in forma dubitativa, suppone il De Leva, quello di renderne ostensibile la copia al re di Francia, sia per indurlo a firmare subito il trattato pel quale correvano pratiche da mesi, sia perchè Leone avesse, al bisogno, una prova colla quale potere sconfessare pressa Francesco I il trattato segreto che stava per conchiudere con Carlo: mi sembra una di quelle supposizioni estreme, alle quali si può soltanto ricorrere quando il senso chiara e lo scopo diretto d’una manifestazione trovano non solo mancanza assoluta di corrispondenza, ma contradizioni inesplicabili nei fatti o nelle altre dimostrazioni che vi si collegano. Invece gli ordini inviati a S. Sisto hanno il più largo riscontro ne’ fatti e nelle altre manifestazioni papali. Il desiderio d’un terzo candidato, e l’opera per trovarlo e favorirlo sono cose confessate da Leone a più riprese durante e dopo il periodo elettorale: egli le fa sapere chiaramente a Wolsey in risposta alle premure di questo a favore di Carlo; le ripetono i suoi familiari, le riconoscono espressamente gli agenti politici, che sono in Roma, e quei contemporanei, che, come Vettori, Giovio e Guicciardini guardano da vicino la politica papale; ed infine, Leone stesso, mentre fa le viste di sostenere la candidatura di Francesco I, cerca abilmente di continuo di insinuare tal suo riposto desiderio nell’animo di questo, dal primo momento, sino a quando giunge a spiegarglielo chiaramente