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Vita e diario di Paolo Alaleone 13

Alle quali parole aggiunge in seguito codeste, il cui senso non è del tutto chiaro:

Ego passus sum aliquid naufragii causa officii caeremoniarum propter adversa tempora, sed passio evanuit.

Il primo di luglio venne in pubblico concistoro riconfermato nell’ufficio dal papa, con un breve speciale, in ringraziamento del quale baciò il piede al pontefice1.

Nel giugno del 1588 il cardinale Aldobrandini fu creato legato «de latere» per la Polonia2 e desiderò condur seco l’Alaleone; ma Sisto V, non è chiaro per qual motivo, non volle permetterglielo, anzi minacciò di privarlo della sua carica, qualora avesse insistito. L’Alaleone atterrito da questa minaccia non osò più farvi il minimo accenno.

Due sono i fatti più degni di nota per la vita di Sisto V, che l’Alaleone ha ricordati nel suo diario. Uno è la tragedia a cui s’intreccia il nome della bella ed infelice Vittoria Accoramboni, i tristi casi della quale egli brevemente riassume e conclude osservando:

... et certe posset una tragoedia componi, sed non est meum hoc; sufficit tantum haec pertingìsse, quia non sunt haec ad propositum caeremoniarum3.

Un altro fatto importante da lui ricordato fu quello che avvenne nel concistoro del 7 gennaio 1589, all’annunzio della uccisione dei due Guisa per opera di Enrico III. Nacque allora un vivace scambio di parole tra il papa ed il cardinale di Joyeuse e questo venne cacciato dal focoso pontefice fuori dell’aula, in cui sedeva il sacro collegio4. Nel concistoro del 16 gennaio l’Alaleone narra

  1. Diarium, 1 VII 1587.
  2. Diarium, 23-27 V, 1 VI 1588.
  3. Diarium, 27 I 1588.
  4. Hübner, op. cit. II, 217-8.