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La «universitas bobacteriorum Urbis» 141

In conclusione tutte le Arti agricole erano Artts submissae all'Ars bobacteriorum come ai mercatores pannorum erano sottomessi i lanaroli, i bambaciarii, i mercerii, gli animatores ed i cannapaciaroli. E secondo ogni probabilità tale unione per le Arti agricole fu contemporanea alla cohadunatio mercatantiae. La soggezione dell’Arti minori della mercanzia alla capitudine loro, l’Arte dei mercanti di panni, non impedì all’Arti minori stesse di avere statuti proprii, come vediamo pei mereiai che ebbero loro statuti speciali fino dal secolo xiv1. Altrettanto può essere seguito per alcuno dei rami dell’Arte dei bovattieri, ma non se ne ha alcuna prova o documento.

Solamente nella seconda metà del secolo xvi l’Arte lasciò il nome medievale dei bovattieri per assumere quello di Arte dell’agricoltura, agli Statuta bobacteriorum sostituendovisi gli Statuta Artis agriculturae.

I primi, nella redazione più antica pervenuta fino a noi, risalgono al 1407, sotto il pontificato di Gregorio XII, e furono editi per la stampa l’anno 1526. I secondi accennano ancor essi a statuti più antichi, ma le edizioni a stampa non vanno più in là del 15662; i medesimi furono ristampati nel 15733, poi nel 16274 col com-

    censeantur. Qui non possint forum dictae Artis super rebus praedictis quomodolibet declinare, immo foro et iurisdictioni curie Artis praedictae occasioni dictarum rerum et cuiuslibet ipsarum intelligantur omnino esse suppositi et subiecti: non obstante quod ad dictam Artem forte non solverunt, aut in libro hominum dictae Artis scripti et adnotati non essent, ac aliis quibuscumque in contrarium editis non obstantibus, quibus auctoritate et potestate praedictis derogaverunt et voluerunt esse praesentibus derogatum».

  1. Vedi il 1° fascicolo degli Statuta Artis merciariorum et ponticariorum Urbis, che contiene la parte più antica di essi statuti, a cura del dott. G. Bresciano, Roma, 1892.
  2. Bibl. Casanat Miscell. in-8°, vol. 495.
  3. Bibl. Casanat. Miscell. in-4°. vol 494.
  4. Bibl. Barberini, FF, III, 64-65.