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10 | L. Caetani |
vita fino al 1582, quando cominciò a scrivere il diario. Era già da tre anni canonico dei Ss. Celso e Giuliano in Banchi1 quando per mezzo di suo zio Ludovico Branca2, maestro delle cerimonie, riuscì a diventare coadiutore nell’ufficio dei cerimonieri pontifici. Nel concistoro del 15 dicembre 1582 papa Gregorio XIII diede il consenso ufficiale a questa nomina e tre giorni dopo Paolo Alaleone de Branca baciava il piede del papa ed entrava formalmente in carica3. Da quest’epoca in poi colla scorta del suo diario, che comincia appunto col 15 dicembre 1582, è facile seguire i fatti principali della sua vita, perchè egli non manca mai di tenercene informati.
Alla quieta e monotona esistenza che è da supporsi menasse come semplice canonico d’una piccola chiesa, seguì una esistenza più agitata e difficile. Assistendo suo zio nella direzione di tutte le grandi cerimonie pontificie doveva attendere a che fosse puntualmente eseguito il complicato cerimoniale della corte papale. Egli doveva fissare ogni giorno i posti dei vari cardinali, dei vescovi, dei prelati e di tutti gli ufficiali della corte nelle varie funzioni religiose, tanto in Vaticano, quanto nel Quirinale o dovunque il papa volesse recarsi. Nelle processioni, allora molto frequenti, era affidata a lui la delicata questione della precedenza, e contro la sua decisione non v’era appello che presso il pontefice stesso. Questi però non mancava di consigliarsi a lungo col suo maestro di cerimonie in tutte le grandi occasioni, quando, per esempio, si riceveva qualche principe o ambasciatore straordinario. In quell’età di titoli e di cerimonie, quando questioni di precedenza avevano l’importanza d’affari di Stato, non era