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22 Ascoli, Saggi ladini, I

al num., 5, solo che Vi qui rimane, per essere iniziale, nella figura predicativa1; e l’i anche nel fera., benchè non intervenga l’iato (cfr. l’it. ito)2. [37] sinap (Conr.: sin., Car.: sin., sen.) 13, 31. Cfr. num. 182, e la seconda n. al num. che pre cede. [38] em = IM (cfr. num. 18, e, 3 in n.): an-semel *in-simui (insieme) 1, 18; tem timeo L. 7, 4, lemma (timore) 14, 263; [39] er = IR: per (less.) pirum; er = 1[G]R: nér (ner nèr nec nigrum 5, 36);[40] eil ein eiv eig eid = ÌL IN IV (IB IP) IC ID (IT): peil (less.), pilus; meina *minat (mena; v. Diez less., e cfr. n. 81), surmeinig (sopra-meni, seduca) 7, 13; 24, 4; meins minus 13, 574; neif ni ve- 28,,; beiver beiva (ma f. d’a.: buvevan 24, 38) 6, 25; 11, 19; ratscheiver recipere (e in acc. rom.: ratschéiva recipit 7, 8) 10, 41, antscheiver incipere 24, 49; pleiga "plica arcolajo (Car. s. piagar); seid sitis 25, 35; neidi nitidus, less. (ds.: polito, neidi; polire, cioè lisciare: far neidi; cfr. num. 204);veider vitrum Apoc. 21, 21;- fei (cfr. num. 25 in n.) fides 23, 23. — dei (Conr. Car. dett ds. det) digitus 23, 4, pare a prima vista che accenni a posizione (num. 42), e quindi vi si tratti dell’immediato riflesso di digt o digt. Ma, a tacere degli scrupoli che insorgerebbero circa il prodotto del nesso-consonante di questa figura, s’aggiunge, che essa, dall’un canto, è superflua o inammissibile per gli altri riflessi ladini, i quali possono o devono risalire a *dito (con i romanzo, non diverso per natura ed effetto da quello di frido del num. 345 ), e, dall’altro, non si trova riflessa, per quanto io posso vedere, in verun’altra



  1. La non predicativa, trattandosi di verbo neutro, non si vede. Conr.: iews, ds.: iùs (pi. tj); ma Car. gr. 75: eus; cfr. del resto il n. 60.
  2. Quanto alle genuine apparenze dell’i di figure ladine in cui si ottiene a pel dileguo della consonante gutturale intermedia, com’è nell’oberlandese stria = striga (Steng. 42), va sempre considerata la fase palatina di essa consonante (cfr. num. 79, 76, 182, 165).- Pure in t?i[e]ua, del rimanente, non e punto sicuro che l’Asia immediata continuazione dell’i latino; ma bene ò più probabile la successione vidua ve[d]tta vlua vi’aa. - Di vid, vuoto, v. il num. 52.
  3. ìatezia laetitia, e simili, mandiamo cogli esempj di e = i in pos. romanza.
  4. Al monosillabo in, risponde en 1, 18; cfr. il num. 81.
  5. Non diverso, perchè è il prodotto fondamentale- romanzo di due i, comunque, oltre la diversa quantità del primo di questi (frìgido- digito-), possa esser diversa la provenienza del secondo, non si potendo, per ora, determinare se trattisi di digto dijto ecc., oppure di digito dijito ecc.