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§ 2. Ladino e Lombardo. F. 11. 6. Consonanti alterate ed elise. 305 schietta favella ladina; laddove riuscivamo a sentirla nella regione ticinese (p. 265), e la vedemmo tuttora predominante in più d’una valle dell’alto bacino dell’Adda (p. 284, 291). Appena è d’uopo rammentare agli studiosi, come già prevalga, nei più antichi codici lombardi, l’ultimo esito della evoluzione, cioè la esplosiva palatina 1; e perciò sono tanto più preziosi quegli esemplari odierni, che ancora si conservano, in ischietti vernacoli di Lombardia, allo stadio AeWjt*. Già uno se ne addusse a p. 265, tui per ora si aggiungano: truita tructa (trota), sul lago d’Iseo 3, peit bresciano (poit in Val Càmonica Super.) =pec mil. e com., mamme delle b’estie (Rosa), e pure peinà *peitnà (mil. peéenà), che trovo in un elenco di c voci usate in Valsasina’; insieme ricordandosi fei trei e simili, di cui toccammo a pag. 295. Ma l’alterazione a cui precipuamente in questo luogo miriamo è il dileguarsi del d primario e del secondario, tra vocali, in varietà lombarde oggi ridotte a confini più o meno modesti; dileguo che ci riporta, quanto al principio, ed anche per particolari coinci* denze, al fenomeno ladino cui dedicammo il n. 203 dei rispettivi spogli. Già ricordammo Yaris del mil. rustico (p. 256), vaiteli. rais; ed è caratteristico a questo riguardo il mil. miolla midolla, che ancora il Maggi adoperava, e coincide, per tacer del 1 Così: dispegio dispetto, benedegia benedetta, ecc., ved. il C. VII; e dal «Volgare Eloquio* di Dante: del mes d’ochiover, - cfr. «Val Bregaglia’ (p. 279) e ogena, ottava (come xinquena, settena ecc.), in Bonvicino. Ma qui non sarà forse superflua, quasi a complemento del num. 172 degli spogli che precedono, una breve serie di esempj odierni, poiché non pare che si soglia a bastanza riconoscere la estensione e la durata del fenomeno. I seguenti esemplari, quando non sia avvertito altrimenti, sono comuni, per non dire di altri dialetti, al milanese ed al comasco: conficd *confectare, dar la concia alle pelli, lucd *luctare, piagnucolare; com. rucd cfr. p. 265; lac y lec; noè (com* nocd pernottare ecc.); mil. piciira ecc.; pécen; sue suca tec trac c tratto r, term. di caccia o di pesca; vicura;- mil. onc uncto- (com. oned *unctare, oncum oncura), mil. pónca prora (cioè «punta’; com. pone punto, poned cucire); mil. strec e sirene, strenco *stri[n]ctore- strum. de’falegn. (com. strenteria strettezza, avarizia); brianz. vene *vi[n]cto- Ch. voft. IV (giunte) 137, e lencd lencdss-gOi lisciare lisciarsi, veramente «leccare’, cioè *li[n]ctare; ed in Valsasina: sencol *sanct-ólo-, imagine d’un santo. 9 Che è stadio normale nel piemontese, cfr. p. 251 n. 1 torentina: la troyta y ha il gloss. lat.-bergam. citato nella pag. che precede.
- Di s e S in Lombardia, v. C. II, § 1.