è un quanto che a molti deve apparire assai elastico, ora sentendosi
che lo pseudo-italiano, di cui, nell’illusione di possedere una
lingua, noi àfoni ci valiamo, altro non è che un informe accozzamento
di variopinte parole, ed ora assicurandosi che l' operazione
del fiorentinismo è ormai per quattro quinti bell' e compiuta e nel
resto si compirà senza molto disturbo),.si tratta di conseguire
l’effetto, che ad altri invidiamo, per una via, non solo disforme,
ma addirittura opposta a quella per ori lo conseguirono le genti
da noi invidiate. Tra le quali essendosi avuto in tutto e del tutto
simultaneo il moderno svolgimento della parola e del pensiero o
dell’attività nazionale, le menti non si nutrono, nè si possono nutrire
d’altro idioma, che non sia quello della nazione e di tutti i
libri. Fra noi, all’incontro, malgrado ogni temperamento di cui
si circondi la romorosa innovazione, si riesce a dire a coloro che
pensano e studiano, cioè a coloro che pur hanno una eulta favella
mentale, con la quale ruminar le idee: smettete lo stromento del
vostro pensiero, perchè ha bisogno di essere mutato o almanco
modificato per bene. Si viene a dire agli operaj della intelligenza,
che sospendano, tanto o quanto, la propria industria, e non già
per rifornire il loro apparecchio mentale col rituffarlo in una nuova
serie di libri che ancora alimentino il loro pensiero e i loro studj
(che sarebbe cosa tollerabile), ma per farsi ad imitare (essi dicono
scimieggiare) una conversazione municipale, qual sarà loro offerta
da un vocabolario, da una balia, oppur dal maestro elementare, che
si manderà (da una terra così fertile d’analfabeti) a incivilir la
loro provincia. Ma i più, o molti almeno, fra gli odierni studiosi •
dell’Italia non-toscana, cosi come in fondo facevano molti dei loro
maestri nelle generazioni precedenti, reputano che il male, per la
maggior sua parte, stia in ben altro che non nel quanto o nel
quale degli elementi di favella ormai messi in comune; essi credono,
a torto o a ragione, che le menti loro stieno appunto lavorando,
pro virili parte, a far che si consegua, per quel modo che
è l’unico possibile e non è punto diverso da quel che fu tenuto
altrove, quanto ancora manca e più importa a determinare o promuovere
la saldezza, la unità, e anche la purità, della parola na-