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pesano nell’acqua libre 190. e libre 200. dell’argento ne pesano 183 Onde volendo dividere le parti 20. contenute nel medesimo spazio EF con la ragione di 190. a 183. il numero resultante sarebbe 10 e però l’errore di corrisponderebbe in oro a libre sei in circa.

E sebbene il primo errore ascendente a libre 19. comparisce maggiore del secondo di libre sei; nientedimeno la fallacia di questo è molto più preponderante dell’errore di quello; stantecchè il primo nasce dell’imperfezione naturale della materia, e questo procede dalla falsa dimostrazione. Onde si può inferire, che un’intelletto felice, qual fù quello del divino Archimede, dotato di un’ingegno così sublime, che in un tempo stesso acutamente penetrava a volo nel profondo, e nell’astratto delle cose della Terra, e del Cielo, come chiaramente si legge nelle memorie di lui, non si può presumere, ch’egli avesse pratticato istrumenti, che in un medesimo tempo dimostrassero due considerabili fallacie accoppiate assieme.

Pertanto conchiudo, che dall’antedetto si può di passo dedurre l’insuffi-


cien-