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Comprai il miglio e questo discorso m’era già uscito dalla mente, quando stamattina ricevo, guarda, ricevo una lettera, to’... — e trasse di tasca un foglio — una lettera sorprendente, che non ho osato far vedere a tua madre, perchè le donne si scaldano facilmente la fantasia e a me piacciono le cose misurate e ponderate. Sicuro! tu hai già fatto il tuo pensiero, e il tuo pensiero dev’essere per noi inviolabile e sacro come il Santissimo sopra l’altare. Prima di tutto la voce del cuore, e per quel che c’è di bello nel mondo, vorrei poter anch’io dare un bell’addio e ritirarmi sopra una montagna. Ma un padre di famiglia è come un capitano di mare. Quando ho sposato tua madre, Arabella, speravo bene di fare la vostra fortuna e Gesù è testimonio che se si fosse trattato del sangue, avrei dato il sangue. Le cose sono andate a male, pazienza! ma crepi io sotto la mia casa prima che domandi il sacrificio di nessuno. Questa lettera nessuno l’ha vista, si può leggere e si può abbruciare. Non te l’avrei nemmeno fatta vedere, se non mi si dicesse d’interrogarti; nè io posso rispondere, se non t’interrogo. Leggi e per tutta risposta dimmi un no, un sì, una parola che io scriverò tal e quale al sor Tognino, senza...
Un piccolo singhiozzo ruppe a questo punto un discorso, che il pover’uomo non aveva più la forza di sostenere.
Arabella, fattasi più presso alla finestra, lesse nella corta luce del tramonto le seguenti parole:
«Mio caro signor Botta.
«Vuol interrogare la buona Arabella in proposito del discorso di sabato? Mio figlio non cerca dote e quando scegliesse una moglie di suo gusto, sono