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La povera donna, portatosi il grembiule agli occhi, cercò di soffocarvi dentro il gran pianto e la passione che rompevale lo stomaco. Ferruccio le circondò la testa col braccio e vi posò le labbra un pezzo, senza piangere.
Toccava all’Arabella di far cuore a tutti e due. In quanto alle spese non vi dovevano pensare: essa lasciò subito del denaro per i primi bisogni. Non occorrevano grandi preparativi. Bastava una valigia colle cose più necessarie; perchè Buenos Ayres è paese civile e ci si trova tutto. Per non dar sospetto alla zia Nunziadina era bene che Ferruccio preparasse le sue quattro robe nell’ammezzato, dove all’indomani essa avrebbe portato il denaro del viaggio. In quanto alle donne e a suo padre, Ferruccio non doveva aver pensieri. Casa Maccagno era in obbligo di dare una riparazione, e non per nulla essa aveva perdonato il male che le avevano fatto.
In questi discorsi venne la sera. Prima che fosse buio del tutto, Arabella si alzò, e accompagnata dal giovine, andò a cercare ospitalità in casa dell’Arundelli, che per farle posto dovette mandare il marito a casa della nonna.
Le due compagne di Cremenno passarono tutta la notte a discorrere di questi grandi avvenimenti, che tenevano la Pianelli in uno stato di febbrile orgasmo. Si vedeva dalla sua inquietudine e dalle sue parole eccitate e nervose che aveva nel cuore una grande ribellione, qualche cosa che non vi doveva essere. La buona e pia Arabella non solo parlava male della giustizia umana, ma parlava troppo di quel benedetto giovine. Temeva che il delegato non avesse a mantenere la promessa: che lo avessero ad