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trava, quasi chiamata, l’immagine di lei. Come una così dolce figura potesse muoversi in mezzo a così grandi torture morali, non arrivava a capire; ma sentiva per istinto che la libertà e la salvazione dell’anima erano nelle mani di lei.
Non era più amore, il quale non deriva che da qualche idea che uno ha di sè; ed egli era nulla, peggio di nulla. Era la prosternazione di un uomo umiliato davanti a una divina e infinita misericordia.
— O mamma, o la mia povera mamma! — andava ripetendo, e non gli usciva altro di bocca.