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non si era mosso dalla sua timida e scontrosa mediocrità, se non per soffrire atrocemente dell’ingiustizia umana. E se non aveva perduta la fede nella Provvidenza e nella vita, lo doveva a lei, che aveva lasciato cadere a tempo una dolce parola nel suo cuore.
Cresciuto anche lui insieme a’ suoi fratelli, non era per lei che il più grande e il più disgraziato de’ suoi fratelli, un ragazzo di poco spirito, un buon giovine cristiano, che la corruzione e lo scetticismo non avevano ancora corrotto. Toccava a lei salvare questa preziosa giovinezza dal contagio plebeo delle passioni, dai cattivi esempi, sostenere il coraggio nelle battaglie della vita, come già gli aveva insegnato il catechismo quando era piccina, come l’aveva preparato alla prima comunione da giovinetta.
Non c’è nessuno che si lasci persuadere più facilmente come un cuore che ha bisogno d’essere persuaso. Acchetata con queste dimostrazioni la coscienza, essa poteva chiudere gli occhi e dormire; ma le lunghe dimostrazioni stancavano le sue veglie, sentivasi soffocare nella chiusa stanza, balzava dal letto, e, spalancata la finestra, stava a contemplare estatica nel tepore della notte chiara la fila nera dei pioppi ondeggianti in fondo ai prati, su cui brillavano le sparse stelle del Carro, o cercava in capo alla strada l’ombra densa dell’abbazia, che raccoglievasi anch’essa in una specie di sonno profondo, mentre i grilli mandano l’acuto fischio dalle tane e il vento porta qua e là, strappandolo a cascinali, il buon odore del fieno.
Le parole di un discorso umano son troppo rigide e pesanti a confronto di quelle con cui essa cercava