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Mentre il tempo era bello, papà Botta, coll’aiuto di Ferruccio, fece venire imbiancatori e tappezzieri, mandò a Milano un carro a prendere il mobilio, perchè di tornare in via Torino, dopo i tristi avvenimenti, non si parlava nemmeno.

Ferruccio, in questo tramestìo, ebbe il suo da fare. Il signor Lorenzo dovette in molte faccende fidarsi di lui che divenne un personaggio importante, il confidente e il segretario di tutti gli interessati nella conciliazione. Rianimato quasi da una nuova energia attese al trasporto dei mobili, che accompagnò a San Donato, facendo e rifacendo la strada da Milano alle Cascine due, tre volte la settimana. Portò molte carte a firmare alla signora, secondo le indicazioni del notaio, e cercò di spiegarle lo stato degli affari, come eran rimasti sul tavolo del povero signor Tognino: raccolse gelosamente la corrispondenza, i valori e le cartelle di rendita, che scaturivan quasi per incanto dai cassetti e dai mobili dell’ammezzato.