scrupoli. In quanto a Lorenzo, credi che è pentito e strapentito. Mi ha parlato un pezzo. La morte di suo padre gli ha fatto senso. In fondo non è mica un animo cattivo, ve’... E ti vuol bene, l’ha detto a me, e quasi piangeva nel dirmelo. È un giovane un po’, diremo così, volage, e suo padre forse coll’idea di volerlo dominare faceva peggio. Egli mi ha detto non solo che ti vuol bene e che è pentito, e che non pensa più a quella donna e che vuol far giudizio, eccetera, eccetera; mi ha detto ancora che, se non ti dispiace la sua idea, egli lascia addirittura Milano, e viene a stabilirsi a San Donato a fare l’affittaiolo de’ suoi fondi, sotto la guida di papà Botta, che per agricoltura bisogna dargli la patente. È sempre stato il suo ideale questo, lo sai anche tu: e io ho sempre visto che gli uomini son buoni o cattivi, secondo che sono a posto o fuori di posto. Un buon prete è un cattivo soldato e viceversa. E c’è ancora un altro vantaggio, cioè che tu potresti prendere con te Mario, che di studiare non ha molta voglia, e invece fa bene qualunque mestiere di campagna. Mi sarebbe un bel sollievo e mi avvieresti un poco questo figliuolo, che somiglia tanto al tuo povero papà... — gli occhi di mamma Beatrice si inumidirono a questa memoria. — Così, la mia figliuola, tu sollevi un poco anche la tua povera mamma dalle fatiche e dai pensieri di questi benedetti figliuoli, che mi stancano ve’... Non sono più giovine, e comincio anche io a sentire il bisogno di una mano che mi aiuti. San Donato è a due passi, ci potremo vedere spesso, tu aiuti me, io aiuto te. Se ho un bambino malato posso fare un conto sopra qualcuno, va bene? In quanto a papà Botta, non