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stra e arrestò qualche passo. Non era possibile che, passando nell’arco della porta, quelle maledizioni non salissero fino ad Arabella, a rinnovare i brividi e lo spavento dell’altra volta. Tognino, se avesse avuto un coltello, se avesse potuto... Sepolto nelle tenebre, alle ingiurie così gridate nell’aria rispondeva con grugniti di bestia ferita, aggrappandosi colle mani irritate alle gambe della scrivania. Che pace, che perdono, che benevolenza! questo era veleno, peste, abbominio. Il lupo scosse la febbre, arruffò le setole, e bestemmiando i sette sacramenti, lacerò in cento pezzi la lettera, in cui parlava di indulgenza e di perdono, e giurò di andar dritto per la sua strada, che, al punto in cui era arrivato, non poteva essere che una sola.