20Però scegliete un d’infra voi, che sia
Il più valente, a venir tosto a prova
Meco nel pugilato. Ove mie leggi
Conculcar v’avvisaste, una possente
Sopra voi piomberà sorte funesta. 25Sì parlò burbanzoso. Acre dispetto
Prese tutti in udirlo, e più Polluce
La disfida irritò. Subitamente
Stette campion de’ suoi compagni, e disse:
Sta; non usar, qual che tu d’esser vanti, 30Forza iniqua con noi: noi le tue leggi
Osserverem, siccome imponi; ed io
Teco affrontarmi volentier prometto.
Impavido si disse; e l’altro in lui
S’affissò, gli occhi roteando a guisa 35Di ferito leone, a cui sul monte
S’affaccendano intorno i cacciatori;
E di tutta la torma, ond’è ricinto,
Ei non cura nessuno, e guata solo
Quel che primo il ferì, ma non l’ha domo. 40Il Tindàride allora il ben tessuto
Fino pallio depose, ospital dono
Che taluna gli fêa donna di Lenno;
L’altro il bruno sfibbiò largo mantello,
E gittollo con esso il nocchioruto 45Baston, che porta, di selvaggio olivo;
Quindi, poi che squadrato ebbero il campo
Scelto alla pugna, in su l’arene tutti1
↑Var. al v. 47. Che sceglier piacque, in su l’arena tutti