Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
65 |
LIBRO II.
Eran d’Amico quivi e il regio tetto
E i presepi de’ buoi, d’Amico fiero
De’ Bebríci signor, cui partoria
La Bitìnide Melia in amoroso
5Col Genetlio Nettun letto congiunta.
Sovra gli uomini tutti oltracotante
Avea quel re dura a’ stranieri imposta
Una legge, che quinci alcun non parta
Pria che fatto con lui non abbia prova
10Del pugilato; e in quella pugna ucciso
Molti avea de’ vicini. Invêr la nave
Allor venne e sdegnò superbamente
Chieder qual del viaggio era l’intento,
Che gente è quella; e si fe’ presso, e a tutti
15Gittò queste parole: Udite, o voi
Vaganti in mar, ciò che saper v’è d’uopo.
Nullo stranier che fra’ Bebríci arrivi
Può per legge partir pria che sue mani
Alzi contro alle mie, di cesto armate.
Bellotti. | 5 |