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LIBRO II.


Eran d’Amico quivi e il regio tetto
     E i presepi de’ buoi, d’Amico fiero
     De’ Bebríci signor, cui partoria
     La Bitìnide Melia in amoroso
     5Col Genetlio Nettun letto congiunta.
     Sovra gli uomini tutti oltracotante
     Avea quel re dura a’ stranieri imposta
     Una legge, che quinci alcun non parta
     Pria che fatto con lui non abbia prova
     10Del pugilato; e in quella pugna ucciso
     Molti avea de’ vicini. Invêr la nave
     Allor venne e sdegnò superbamente
     Chieder qual del viaggio era l’intento,
     Che gente è quella; e si fe’ presso, e a tutti
     15Gittò queste parole: Udite, o voi
     Vaganti in mar, ciò che saper v’è d’uopo.
     Nullo stranier che fra’ Bebríci arrivi
     Può per legge partir pria che sue mani
     Alzi contro alle mie, di cesto armate.

Bellotti. 5