Si posavano: tutti Ercole solo
Gol vigor di sue braccia poderose 1480Traeasi dietro, e del naviglio, agl’impeti,
Fea scricchiolar le ben commesse travi.
Ma quando poi, già della Frigia alquanto
Trapassato il confine, e al Misio suolo
Intendendo il viaggio, avean le bocche 1485Del Rindaco vedute, e d’Egeone
Il gran sepolcro, ei fortemente incontro
Ai marosi pontando, il remo a mezzo
Spezzò: con l’un de’ due tronconi in mano
Cadde traverso, e l’altro il mar travolse 1490Via ne’ suoi flutti. Rassettossi Alcide
Senza far motto, e guatò tristo intorno,
Che ozïose le mani aver non suole.
Nell’ora che a tornarne all’abituro
Bifolco o zappator punge del pasto 1495Il bramoso bisogno, e su l’ingresso
Piegando le ginocchia affaticate
Siede brutto di polve, e alle man croje
Si guarda, e molto all’importuna fame
Maledice del ventre; in quella al lido 1500Ciánide afferrâr, là dove il Cìo
Ha foce, e il monte Argantonèo s’inalza.
Li accolser quivi con maniere amiche
D’ospital cortesia di quella terra
I Misii abitatori, e vittovaglia, 1505A supplirne il difetto, agnelli e vino
Diêr loro in copia; ed altri arida frasca