Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/81


libro i. 55

     Si posavano: tutti Ercole solo
     Gol vigor di sue braccia poderose
     1480Traeasi dietro, e del naviglio, agl’impeti,
     Fea scricchiolar le ben commesse travi.
     Ma quando poi, già della Frigia alquanto
     Trapassato il confine, e al Misio suolo
     Intendendo il viaggio, avean le bocche
     1485Del Rindaco vedute, e d’Egeone
     Il gran sepolcro, ei fortemente incontro
     Ai marosi pontando, il remo a mezzo
     Spezzò: con l’un de’ due tronconi in mano
     Cadde traverso, e l’altro il mar travolse
     1490Via ne’ suoi flutti. Rassettossi Alcide
     Senza far motto, e guatò tristo intorno,
     Che ozïose le mani aver non suole.
Nell’ora che a tornarne all’abituro
     Bifolco o zappator punge del pasto
     1495Il bramoso bisogno, e su l’ingresso
     Piegando le ginocchia affaticate
     Siede brutto di polve, e alle man croje
     Si guarda, e molto all’importuna fame
     Maledice del ventre; in quella al lido
     1500Ciánide afferrâr, là dove il Cìo
     Ha foce, e il monte Argantonèo s’inalza.
     Li accolser quivi con maniere amiche
     D’ospital cortesia di quella terra
     I Misii abitatori, e vittovaglia,
     1505A supplirne il difetto, agnelli e vino
     Diêr loro in copia; ed altri arida frasca