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48 argonautica.

     E i piè dentro nell’onde, e questi e quelli
     Pasto de’ pesci e degli augelli insieme.
Gli eroi, compiuta intrepidi la pugna,
     Sciolti i cavi alla nave, il mar si danno
     1290Novamente a solcar con agil’ aura.
     Tutto quel giorno veleggiâr di corso;
     Ma non durò, giunta la notte, il vento
     A lor secondo: una bufera avversa
     Li rapì retro, e li respinse al lido
     1295Di que’ buon Dolïoni. All’äer bujo
     Scesero, e sacro ancor si noma il sasso,
     A cui d’attorno, a rattener la nave,
     Avvolsero le amarre. E niun di loro
     L’isola riconobbe; e i Dolïoni
     1300Non ravvisâr, colpa la notte oscura,
     I ritornati eroi: Pelasga torma
     Li stimâr di Macresi a lor nimici;
     Onde in arme accorrendo, incontro ad essi
     Levâr le mani, ed aste e scudi a un tratto
     1305Azzuffaronsi insieme; e a par di rapida
     Fiamma che investe un’arida boscaglia,
     E v’infuria per entro, egual furore
     De’ Dolïoni al popolo s’apprese;
     Nè il re stesso da tanto aspro conflitto
     1310Più tornarne in sue case al maritale
     Talamo, e al letto genïal dovea;
     Chè a lui Giasone, a cui si volse incontro,1

  1. Var. al v. 1312. Chè Giasone, a cui vòlto erasi contro,