Ne’ convivii e ne’ balli, ogni pensiero.
Ma un iddio, qual che fosse, alfin ne infuse 1045Oltrepossente ardir di non accorli
Nella città, quando di Tracia un tratto
Facean ritorno, o perchè senno ormai
Mettan debitamente, o con le schiave
Volgano altrove a lor talento il corso. 1050Ei chiedettero allor que’ che lasciati
Qua figli avean di maschio sesso, e indietro
Là tornâr dove ancor della nevosa1
Tracia le spiaggie ad abitar si stanno.
Voi qua dunque venite; e se a te piace 1055Qui soggiornar, del padre mio Toante
Il regal grado anco otterresti poi.
Nè mal pago, cred’io, punto saresti
Di questa terra: di feconda gleba
Essa è più di quant’altre isole ha in seno 1060Tutto l’Egèo. Dunque su via, t’affretta
Alla nave, e riferti a’ tuoi compagni
I sensi nostri, alla città ritorna.2
Così, il ver falseggiando, essa la strage
Che degli uomini han fatta, ricoperse; 1065E a lei tosto così l’altro rispose:
Issipile, ben caro (e assai buon grado
L’accettiam) n’è il soccorso, onde a nostr’uopo