Alla cittade in contenenza amica
Tosto venir, se il pur volete, esorta.
Tanto disse, e ad ognun piacque la fausta 910Ambasciata; e ragion fecer che morto
Fosse Toante, e l’unica sua figlia
Issipile regnasse. Il duce a lei
Ne mandâr tosto, ed a seguirlo anch’essi
S’accingeano. Giason purpureo manto 915Addoppiato su gli omeri affibbiossi,
Della Tritonia Pallade lavoro,
Che il diede a lui quando all’Argóo naviglio
Commettere le coste, e i banchi a filo
Ordinar gl’insegnava. A te più lieve 920Sarìa nell’orbe del nascente Sole
Gli occhi affissar, che in quel color di rossa
Fiamma viva; e di rosso erane tutto
Smagliante il mezzo, e n’eran gli orli in giro
Di porpora splendenti, e ciascun lembo 925Di dédalo trapunto avea lavoro.1
Stanvi i Ciclopi affaccendati in opra
D’incorrutlibil tempra: al sommo Giove
Stan fabbricando un fulmine: compiuto
Quasi è già; già lampeggia; un raggio solo 930Ancor manca, e di foco acre bollente
Co’ lor ferrei martelli il van battendo.
D’Antiope, a cui padre è l’Asopo, i due
Figli eran quivi, Anfione e Zeto, e presso2