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30 argonautica.

     La si congiunse. Ora il governo e il pasto
     Curar de’ bovi, arme vestir di ferro,
     795I frugiferi campi in solchi aprire,
     Esercizii a lor tutte eran più cari
     De’ lavori di Pallade, a cui sempre
     Use eran pria; ma ad ora ad or su ’l mare
     Spingean gli occhi a guatar per ansia tema
     800Che a lor vengano i Traci. Ond’è che visto
     Vêr l’isola vogar l’Argóo naviglio,
     In arme, in torme, impetuosamente
     Fuor delle porte di Mirina tutte
     Corsero al lido, simili a furenti
     805Crudivore Baccanti; i Traci, i Traci
     Dicean venirne. Issipile del padre
     Cinse l’armi, e con elle anco v’accorse;
     E attonite là tutte, e senza voce
     Restâr; tale un terror le soprapprese.
810Ma della nave i condottieri a terra
     Etálide avviâro, esperto araldo,
     Al qual delle ambasciate e degli annunzii
     L’incarco, e di Mercurio era lo scettro
     Dato a portar, del padre suo che a lui
     815Immancabile avea di tutte cose
     La memoria largito, a tal che oblìo
     Nè pur ora occupò l’anima sua,
     Che dai gorghi venìa dell’Acheronte,
     Poi che in sorte ella avea, sempre alternando,
     820Or giù fra’ morti, or su del Sol fra’ vivi
     Nella luce aggirarsi.... Ma che giova