270La portò presso al Sarpedonio sasso,
Del fiume Ergino in sulle sponde; e quivi
D’atre nubi l’avvolse, e la compresse.
Que’ due de’ piè sovra le punte in alto
Librandosi, dall’un lato e dall’altro 275Scotean brune ali (meraviglia al guardo!)
D’auree scaglie smaglianti, e su le spalle
Giù dal capo e dal collo qua e là
Svolazzavano all’aura azzurre chiome.
Nè il figlio pur d’esso re Pelia, Acasto, 280Nelle case restar volle del padre;
Nè restar volle della dea Minerva
Argo ministro. E l’un pertanto e l’altro
Fra il bello stuolo annumerar s’è fatto.
Tanti a Giason venner compagni, e tutti 285Minii eroi li nomâr gli abitatori
De’ lochi intorno, perocché di quelli
La più parte e i migliori esser del sangue
Delle figlie di Minia si dan vanto;
E allo stesso Giason madre era pure1 290Alcìmeda che nata è di Climene,
Figlia anch’essa di Minia. E poi che i servi
Ebber tutto apprestato il fornimento
Di che d’uopo han le navi essere instrutte,
Quando il bisogno a veleggiar l’uom tragge,2 295Mosser quei, la cittade attraversando,
↑Var. al v. 289. E allo stesso Giasone era pur madre