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8 argonautica.

     Mandò da Sparta lottator Polluce,
     E di corsieri agitator perito
     Castore: entrambo li produsse a un parto
     190Di Tindaro consorte entro le case;
     Ed or, benchè assai cari, il partir loro
     Non disgradì, chè glorie a lor desìa,
     Degne del letto, ond’ei nascean, di Giove.
D’Afarete figliuoli indi Linceo
     195Venian d’Arene e il robustissim’Ida,
     Ambo in gran possa arditi assai: Linceo
     Famoso ancor per tal di vista acume,
     Che, se il grido è verace, anco sotterra
     Agevolmente discernea le cose.
200Maggior di quanti del divin Neleo
     Figli nacquero in Pilo, ivi pur mosse
     Periclimeno, a cui forza infinita
     Diè Nettuno, e poter qual più gli piaccia
     Tramutar, combattendo, aspetto e forma.
205Dall’Arcade contrada Anfidamante
     Ne veniéno e Ceféo, che nel retaggio
     D’Afidante, in Tegéa, facean soggiorno;
     Ambo figli d’Aléo. Terzo li siegue
     Ancéo: lo manda il padre suo Licurgo,
     210Degli altri due maggior fratello. A cura
     Del vecchio Aleo nella paterna casa
     Sè ritenendo, a que’ fratelli suoi
     Diè per compagno il proprio figlio; e questo
     D’orsa Menalia entro la pelle avvolto.
     215Nella destra brandìa grande una scure