Sopravanzava gli Erettìdi, in atre
Catene avvinto nel Tenario fondo 135Giacea sotterra, ove l’amica traccia
Di Piritoo seguì: coppia che a tutti
Avrìa l’impresa agevolata assai.
Tifi d’Agnio figliuol venne da Sifa,
Tespia borgata, esperto e destro i flutti 140A preveder che per lo vasto mare
La bufera commove, esperto i venti
A scansar tempestosi, e ben di nave
Guidar col Sole e con la Stella il corso.
Lo incitò di que’ prodi irne allo stuolo 145La tritonia Minerva, e ben gradito
Egli ad essi n’andò. Fliante andovvi1
D’Aretiréa, che per favor di Bacco,
Padre suo; là d’Asopo appo le fonti
Vivea splendidamente. E d’Argo insieme 150Tálao venne ed Aréo, figli a Biante,
E Leódoco forte, a lor fratello,
Cui partorì Pero Neleide, quella,
Per cui durò l’Eólide Melampo
Nelle stalle d’Ificlo aspra fatica. 155Nè la possa magnanima d’Alcide
Frustrò la brama che Giason n’avea:
Degli eroi concorrenti udì la fama,
Quando d’Arcadia ei fea ritorno ad Argo,
Vivo portando quel cignal che dentro
↑Qui si omette la versione dei versi 111-114 per le ragioni addotte dal Wellauer nella nota.