2100Una ei ne scelse, e le tagliò la gola,
E così disse insù la poppa orando:
O nume che di questa ampia laguna
Presso al margo apparisti, o te Tritone,
Marin portento, o sia che Forco, o sia 2105Che ti chiamin Neréo del mar le figlie,
Deh propizio ne sii, deh fausto il fine
Del bramato ritorno a noi concedi!
Col finir della prece ei dalla poppa
Gittò nell’acque la scannata agnella; 2110E allor quel Dio tal su dall’onde apparve,
Qual veramente è in sua natura. E come
Quando l’uom dell’agon nel vasto circo
Mena veloce corridor che presto
È a far prova di corsa, e l’uom lo tiene 2115Per la folta criniera, e obbedïente
Quello il siegue, squassando alto la testa
Superbamente, e lo spumante freno
Fa mordendo scricchiar fra le mascelle;
Così il Dio della nave in man reggendo 2120La punta anteriore, al mar la trasse.
Era il corpo di lui da sommo il capo
Giù al dorso e a’ lombi sino al ventre in tutto
Simil di forme agl’immortali dei;
Ma di sotto de’ fianchi biforcuta 2125Gli si allunga una coda a quella eguale
D’una balena, e balte l’acqua a galla
Con le due spine, di falcati uncini,
Pari a corna di luna, armate in cima.