Irrigidì. Tutti i compagni intorno 2015Con l’Esonide eroe stetter colpiti
Di stupor, di dolore. Il morto corpo
Non potè sotto il Sol per pochi istanti
Pur rimaner; chè infracidir le carni
Gli fe’ tosto il veleno, e dalla cute 2020Putre umor ne gemea. Con ferree zappe
Immantinente una profonda fossa
Scavarono, e i compagni e le donzelle
Si reciser le chiome, afflitti tutti
Del suo caso infelice. In arme i prenci 2025Tre volte intorno gli girâr; compiuta
Quindi ogni cosa del funereo rito,
Gli ammontâr sopra la scavata terra.
Mentre in mar venteggiava un Noto ardente,
Saliti in nave ivan cercando un varco 2030Ad uscir fuori del Tritonio lago;
Ma il cercarlo era indarno, e tutto il giorno
S’aggirarono a caso. E come il serpe
Strisciando va per tortuosa via;
Quando l’ignea del Sol vampa lo scalda, 2035E fischiando qua e là dimena il capo,
E scintille di fuoco infurïando
Schizza dagli occhi, infin che poi s’imbuca
Per angusto forame; Argo in tal guisa
Una foce navale investigando, 2040Volteggiò lungo tempo. Ed ecco un tratto
Orfeo propon che dalla nave il grande
Fuori si tragga tripode d’Apollo,