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256 argonautica.

     1725Pria di compier l’impresa, a ogni uomo ignoti,
     Quivi spenti di vita i più prestanti
     Rimanean degli eroi; ma di lor trista
     Dura sorte pietade ebber le dive
     Eroine di Libia, elle che quando
     1730Raggiante in arme dal paterno capo
     Fuor Minerva balzò, corsele incontro
     Le diêr nell’acque del Triton lavacro.
     Era il meriggio, e i rai del Sol più accensi
     Ardean la Libia: esse a Giason dappresso
     1735Stettero, e a lui con man lieve dal capo
     Ritirarono il pallio. Ei volse altrove
     Gli occhi, temendo di mirar le dee;
     E palesi a lui solo esse con blandi
     Detti molcendo ne venian l’affanno.
1740Oh misero, perchè tanto sconforto?
     Ben del vostro passaggio alla conquista
     Dell’aureo Vello a noi l’istoria è conta;
     Conti i vostri travagli a noi pur sono,
     E quanti in terra e quanti in mar vagando
     1745Alti fatti compieste: abitatrici
     Di deserti siam noi, dive eroine,
     Protettrici di Libia, e di lei figlie.
     Sorgi, e più di dolor non macerarti:
     Sorger fa teco i tuoi compagni, e tosto
     1750Che disciolto Anfitrite abbia il veloce
     Carro a Nettuno, e voi la madre vostra,
     Che lungo tempo vi portò nel grembo,
     Retribuite di mercè dovuta