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2 argonautica.

     Al padre suo Nettuno e agli altri dei,
     Sol negligendo la Pelasga Giuno.
     20Subitamente il re, lui sì veggendo,
     Vi fe’ sopra pensiero, e un periglioso
     Gli meditò di mar lungo viaggio,
     Tal che perda nell’onde, o fra straniere
     Genti caduto, al ritornar la via.
25Già de’ prischi cantor suonano i carmi
     Com’Argo instrutto dalla dea Minerva
     La nave fabbricò. Prosapia e nome
     Degli eroi naviganti, e l’errar lungo
     Io dirò per lo mare, e quanto errando
     30Oprâr. Sian fauste al canto mio le Muse!
Primamente d’Orfeo farem ricordo,
     Cui partorì Calliope stessa (è fama)
     Presso al colle Pimpléo, poi che si giacque
     Del Tracio Eagro al fianco. A lui dan vanto
     35Mollite aver le indomite de’ monti
     Pietre al suon di sue note, e la corrente
     Arrestata de’ fiumi; e ancor segnali
     Stan del poter de’ canti suoi que’ faggi
     Che su la spiaggia della Trace Zona
     40Frondeggiano in filari, e ch’ei dal tocco
     Di sua cetra commossi attrasse quivi
     Giù vie vie dal Pierio. Or lui sovrano
     Di Pieria Bistonide Signore
     L’Esònide Giason tolse compagno,
     45Consigliante Chirone, all’alta impresa.
Lo segue Asterión, cui, su le sponde