Se già prole concetta ha forse in grembo.
Tal proferse sentenza, e quindi il sonno
L’occupò. La consorte il saggio avviso
In cuor si pose, e surta fuor del letto, 1470S’aggirò per la casa. Frettolose
Accorsero le ancelle, il ministero
A prestar di lor opra alla regina.
Essa l’araldo suo segretamente
Chiama, e gl’impon che da sua parte ingiunga 1475A Giason d’accoppiarsi alla donzella,
Nè più Alcìnoo pregar; chè statuito
Egli ha questa sentenza a’ Colchi esporre:
Che se Medea vergine è ancor, del padre
La darà nelle case a ricondurla; 1480Ma se con uom già s’abbracciò, non fia
Che all’amor dello sposo ei la ritolga.
Ciò udito, i piè ratto portâr l’araldo
Fuor della reggia: egli a Giason sen’ corre
Il fausto avviso a riferir d’Arete 1495E d’Alcìnoo la mente. Appo il naviglio
Nell’Ittico trovò porto gli eroi
Veglianti in armi alla città dappresso,
E lor disse il messaggio. A tutti il cuore
Ne giubilò, sì grato annunzio ei porse. 1490Un cratere agli dei tosto mescendo,
Siccome è rito, e santamente fatto
D’agnelli un sagrificio, in quella stessa
Notte apprestâro alla regal donzella
Il letto nuzïal nell’antro sacro,