Al focolare in supplichevol atto 955Si rifuggîro. E ciò chiedendo, in lei
La trista de’ suoi sogni rimembranza
Sottentrava a turbarla, e udir dal labbro
Della fanciulla il suon bramò del suo
Patrio linguaggio appena alzar la vide 960Gli occhi da terra; perocchè la prole
Tutta del Sol si manifesta ai raggi
Che dalle ciglia gettano da lunge
Splendor simile allo splendor dell’oro.
Dolcemente di tutto alla chiedente 965Nel Colchico sermon del crudo Eeta
Satisfece la figlia, e degli eroi
Disse lo stuolo, e il lor passaggio, e quanto
Travagliaronsi in duri abbattimenti,
E com’ella peccò per la sorella 970In mal punto amorosa, e in un co’ figli
Scampò di Frisso al minacciar tremendo
Del genitor; ma di parlar si tenne
Della strage d’Absirto; e nondimeno
Nulla ascoso alla mente era di Circe, 975Che però dell’afflitta ebbe pietade,
E così le rispose: Oh sventurata!
Una rea fuga indecorosa ordisti,
Nè a lungo, io credo, alla terribil ira
D’Eeta scamperai: forse ch’ei stesso 980Nell’Ellene contrade a far vendetta
Verrà del proprio ucciso figlio. Atroci
Fûr l’opre tue; ma poi che a me ne vieni