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228 argonautica.

     925Legge osservando, di quel Dio che molta
     Vêr gli omicidi ira concepe, e molta
     Cura ha pur d’aitarli, un sacrificio
     Prese a far, con che puri ed espiati
     Fannosi i rei che a supplicar ne vanno
     930All’altrui focolare. E primamente
     A purgar l’empio eccidio un novonato
     D’una scrofa che gonfie ancor dal parto
     Avea le zinne, ivi distese, e tronche
     Della gola le canne, entro quel sangue
     935Loro intinse le mani; indi con altre
     Li purgò libazioni, il sommo Giove
     Espiatore e vindice invocando
     De’ supplici omicidi. E ciò compiuto,
     Dalla casa spazzâr tutte lordure
     940Najadi ancelle, che di tutto a lei
     Rendean servigio; ed ella offe e molcenti
     Pastumi intanto ardea su ’l foco in casa,
     Sobrii voti aggiungendo a placar l’ira
     Dell’Erinni tremende, e a far che Giove
     945Benigno anch’esso all’un si porga e all’altra,
     O sia che di straniero, o sia che lorde
     Abbian le mani di cognato sangue.
Poi che a tutto diè fine, in piè levarsi
     E adagiarsi li fece in ben politi
     950Sedili; ed ella a lor s’assise in faccia,
     E di lor uopo e del viaggio loro
     Partitamente interrogolli, e d’onde
     In sua terra venuti, e di sue case