fidiamo che la nuova traduzione che presentiamo al pubblico sarà accolta con favore. Il nome illustre dell’Autore basta da solo a raccomandarla: chi tradusse con tanta fedeltà ed eleganza i tragici greci non poteva non riuscire fedele interprete di un poeta, che non è certo fra i più chiari e limpidi dell’antica Grecia, ma che non offre tuttavia gravi difficoltà nel suo testo. D’altronde il Bellotti, conoscitore profondo della lingua greca, e dotto filologo, non trascurò mezzo alcuno, perchè la sua traduzione riproducesse con tutta esattezza l’originale. Egli si valse dell’edizione di L. A. Wellauer,1 la più corretta che al suo tempo si avesse, corredata di tutte le varianti conosciute e di molte e savie annotazioni, ancora oggidì assai pregiata, anche dopo la bella e recente edizione del Merkel.2 Il Bellotti consultò con fino accorgimento tutti i Commentatori, scelse con acume e buon gusto fra le varianti quella che a lui pareva migliore, e i passi dubbii interpretò con sano giudizio. Il verso italiano, meno qualche rara eccezione, è armonioso e scorrevole; la lingua è ricca, varia, pura; lo stile terso e limpido, più assai di quanto l’originale pareva dovesse permettere. Noi crediamo quindi di poter con ragione sperare che i cultori delle lettere classiche in Italia ci saranno grati di non aver lasciato giacere
- ↑ Apollonius, ad fidem mss. et edition. recensuit, integram lectionis varietatem et annotationes adjecit, Scholia aucta et inedita additit A. Wellauer. Lipsiæ, 1828.
- ↑ Apollonius, emendationes, apparatum criticum et prolegomena adjecit R. Merkel. Lipsiæ, 1854.