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libro iv. 221

     Mostransi fuor di questo mare, e intorno
     All’Ausonia contrada, e su le arene
     Dell’isole ligustidi che nome
     730Han di Stécadi? Or qual necessitade,
     O qual ragion ne li portò sì lunge?
     Qual di venti li spinse intensa forza?
Spento Absirto, grave ira il re de’ numi
     Giove stesso prendea di quel misfatto,
     735E segnalò che della strage atroce
     Espurgarsi dovean giusta i consigli
     Dell’Eéa Circe, e mille guai soffrire
     Pria d’approdarsi al patrio suol: nessuno
     Però de’ Minii ebbe que’ segni inteso,
     740E l’Illèide paese abbandonato
     Correan lungi, e lasciato avean già dietro
     Quante isole Libùrnidi ricetto
     Furon prima de’ Colchi, Issa e Discélado
     E la piacente Pitiéa. Varcato
     745Anco han Corcíra, ove Nettun la figlia
     D’Asopo ad abitar pose, Corcira
     Di-bella-chioma, per amor dal Dio
     In Fliunte rapita. I naviganti
     Che la veggon dal mar negreggiar tutta
     750Per bruna selva, di Corcira Negra
     Le ne fecero il nome. Oltrepassato
     Mélita han pur, d’una piacevol aura
     Favoreggiati, indi Ceroso eccelsa,
     E più innanzi Ninféa, dove regina
     755L’Atlàntide Calipso avea soggiorno;